A PARIGI L’ORCHESTRA SOLARE
Osvaldo Mazza e Massimo Perazzo, i due giovani operatori airtistici torinesi si, che hanno realizzato nel contesto della Biennale Airti visive ’80 di Venezia, ai giairdi di Castello, l’Orchestra solare, della qualle abbiamo già dato notizia su questa pagina, hanno registrato un altro grande successo. La « Biennale de Paris » dedicata ai giovani ha chiesto loro una nuova « orahestra solare l», da collocare davanti all’ingresso della mostra: il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.
La nuova realizzazione ha struttura ed aspetto in tutto difierenti da quella di Venezia. Mentre a Venezia l’orchestra ha la forma di una meridiana, questa di Parigi ha assunto la forma di una piramide. Se quella era realizzata in cemento armato e marmi colorati, questa è tutta in perspex.
La piramide è per se stessa un simbolo del tempo, il fatto che sia trasparente rende ancora più affascinante, in un certo senso misterioso, metafisico, non solo il concetto costruttivo ma la forma che lo esprime oggettivamente. Il giuoco di luce, del raggio di luce solare che trafigge una faccia della piramide e battendo la base provoca l’impulso del meccanismo sonoro, si svolge infatti allo scoperto, a vista accrescendo il senso di magia dell’operazione intera.
I giornali francesi hanno espresso viva ammirazione per l’orchestra solare e i due giovani, Mazza e Perazzo, sono stati invitati a realizzare una mostra al Museo di Bordeaux, completa di disegni, di plastici delle opere già realizzate e di progetti per quelle future.
l. c.
biennali
parigi 1980 / documenti